Alla scoperta della Grotta Gigante

La Briška jama, meglio nota come la Grotta del Gigante, è una grotta di origine carsica abitata sin dall’epoca preistorica che si trova sull’altopiano del Carso, vicino a Trieste e a pochi chilometri dal confino Sloveno del valico di Monrupino.

La sua caratteristica è quella di avere al suo interno, la sala naturale più grande al mondo conosciuta finora; si tratta di un unico ambiente alto 114 metri, largo 76 e lungo ben 280.

I geologi hanno stabilito che la sua origine è vecchia di una decina di milioni di anni fa ed è formata da rocce carbonati che nella maggior parte calcaree e in misura inferiore dolomitiche.

Nel 1840 ne fu effettuata l’esplorazione da parte di Federico Lindner animato dall’intenzione di scoprire la parte sotterranea del fiume Timavo per risolvere il problema della carenza di acqua che colpiva Trieste, città in quel momento in forte espansione. L’obiettivo di Lindner fu disatteso ma si ebbe una prima conoscenza scientifica di quella che sarebbe poi stata denominata Grotta Gigante per via delle sue dimensioni. Le esplorazioni continuarono negli anni e nel 1890 venne scoperto un secondo ingresso, oggi interdetto alle visite e percorribile solamente da speleologici. Nei primi anni del XX secolo fu aperta alle visite da parte del Club Touristi Triestini che videro la possibilità di alimentare il turismo con ovvi introiti da parte dei visitatori che dovevano pagare per questa escursione.

Al giorno d’oggi la Grotta Gigante è gestita dal gruppo speleologico della Società Alpina delle Giulie che, oltre a rendere visitabile tutto l’anno alcune parti, ne cura anche le attività di ricerca scientifica e didattiche.
Ai fini turistici è stato attrezzato un percorso della lunghezza di circa 850 metri che permette di scendere fino a cento metri sotto la superficie e che incomincia proprio dal centro accoglienza visitatori costruito nel 2005. La visita guidata ha una durata di circa un’ora e si snoda attraverso delle più che agibili scalinate che portano fino alla sala più grande che è anche l’attrazione di questa cavità. All’interno del moderno centro di accoglienza trova sede il Museo Scientifico Speleologico e altri ambienti dedicati alla didattica espressamente indirizzati alle scuole.

Durante la sua esplorazione si avrà modo di ammirare delle scenografiche concrezioni delle quali, la più pittoresca è la ‘Colonna Ruggero’ che affascina ogni visitatore per via della sua colorazione che va dal bianco e grigio della calcite dove sono evidenti sfumature di rosso che testimoniano la presenza di ossidi di ferro. Dopo la Grande Caverna il percorso continua per la Sala dell’Altare da dove è possibile vedere l’entrata del ramo laterale, chiamato ‘Coloni’ che porta fino ad una profondità di 250 metri. Continuando per il Sentiero Finocchiaro, si giunge alla Galleria Artificiale e poi al Belvedere dove si può toccare la volta della Grande Caverna e vederne, cento metri più sotto, il suo pavimento.

La naturale scenografia è impreziosita da uno studiato sistema di luci che, seguendo un principio ecologico, assicura la valorizzazione di ogni singolo ambiente.